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Viaggio nel tempo e nello spazio ciociaro in un bell’articolo del Corriere dello sport

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In un bell’articolo di lancio di una nuova auto, uscito sul Corriere dello sport, si traccia il bellissimo itinerario che compie la macchina in oggetto tra le meraviglie del basso Lazio.

Non mancano cenni preziosi storico-artistici su strade, città e monumenti della nostra zona, con giudizi lusinghieri :“Alatri, prezioso scrigno di tesori e suggestioni”.

Così come la didascalica ma brillante descrizione:

“ Le Grotte di Collepardo, poste circa 30 metri al di sopra del torrente Fiume. Nel corso dei secoli, stalattiti e stalagmiti, al loro interno, hanno assunto fantasiose forme, simili a figure umane e di animali, tali da valergli il soprannome di “grotte dei Bambocci”.

E ancora:

“ Una visita alla Certosa di Trisulti. In posizione isolata, tra i boschi dei monti Ernici, le sue origini si fanno risalire al XII secolo. Al suo interno, la biblioteca con oltre 36.000 volumi, le suggestioni gotiche della chiesa di San Bartolomeo, il giardino botanico e l’antica farmacia affrescata da Filippo Balbi, artista dalla personalità complessa e misteriosa”.

Fino a questa magnifica descrizione:

“Racchiusa dalle imponenti mura ciclopiche, Alatri è in grado di catapultare il visitatore in un millenario viaggio nel tempo, a partire dall’antica acropoli fortificata del VII sec a.C. Una tale concentrazioni di arte, curiosità e bellezza, da togliere il fiato. Di nuovo in viaggio, si prosegue a ritroso per qualche chilometro fino ad imboccare il bivio per Collepardo. Da qui, la strada torna a correre tortuosa, incidendo, in salita, il fianco della montagna. Superata Collepardo, piccolo centro noto per le particolari grotte (soprannominate “dei Bambocci” a causa delle bizzarre forme assunte da stalattiti e stalagmiti), si continua a guidare lungo remoti passaggi montani fino alla stupefacente Certosa di Trisulti. Monumento nazionale sin dal lontano 1873, è un luogo quasi dimenticato, fuori dal mondo, che stupisce con incredibili curiosità; come ad esempio la ricchissima biblioteca, la chiesa di San Bartolomeo, le bizzarre siepi dell’orto botanico e soprattutto, la misteriosa farmacia, tra le più antiche e suggestive d’Italia, con ambienti completamente affrescati e ricchi di simboli indecifrabili tra sacro e profano”.

pm