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Veroli Arte – Tema del giorno: gli “esercizi di tramonto” di Spagnoli e Ricca

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 A Veroli i tramonti diventano occasione di arte vera, l’arte senza quartiere ed inequivocabile di Pietro Spagnoli ed Ornella Ricca. Ci sono tramonti che spezzano il fiato. Che strattonano il sole sotto il profilo dell’ultima montagna o che lo spengono nell’ultima goccia di mare. Se in quei tramonti ci punti gli occhi non hai il senso della fine, sai che il sole ritornerà il giorno dopo e quello dopo ancora. Ci sono tramonti che sono stagioni da dimenticare. Da relegare in un angolo, serrati nella più cupa penombra, dove l’occhio non sia chiamato a soffermarsi. Neanche per sbaglio. Ci sono tramonti della natura e tramonti degli uomini. E proprio in bilico tra questo viatico per la luce ed il crepuscolo dell’umana specie si colloca “Esercizi di tramonto (sunset exercises)”, l’ultima geniale installazione degli Artisti Pietro Spagnoli e Ornella Ricca. “L’installazione rappresenta una piccola aula, formata da dodici tavoli – spiegano gli artisti – altrettante sedioline e una lavagna su cui è scritto il tema del giorno: ‘esercizi di tramonto’. Sui piani dei tavoli abbiamo realizzato dodici disegni in bianco e nero, pensando ai disegni ( in genere casette, alberi, animali) su cui i bambini si esercitano a colorare. In questo caso i disegni raffigurano un misto di cause e conseguenze dell’impatto delle attività umane sulla Terra, un insieme che mostra quali sistemi terrestri sono stati forse irreversibilmente degradati dall’attività umana, e come la salute della nostra specie possa essere colpita da questi cambiamenti. Ai disegni in bianco e nero abbiamo unito fotografie a colori di tramonti, scattate dalla stessa posizione, in vari momenti dell’anno. La visione dello spettacolo del tramonto è una delle meraviglie che ci regala la natura, ma ci suggerisce anche il significato di un momento che prelude ad una fine, ad un qualcosa che volge al termine. L’installazione occupa una superficie di circa mq. 10, e può assumere varie forme, adattandosi all’ambiente circostante”. Non è la prima volta che Spagnoli e Ricca, con la loro arte, hanno invitato e spronato a riflettere sul collasso ambientale. I due maestri verolani, reduci da enormi successi in ogni parte d’Italia, sono considerati un po’ il punto di meditazione per i grandi problemi del mondo. E’ l’arte “sopra le righe”, che non teme giudizi, in grado di sovvertire con tanta lucidità ogni luogo comune; di azzerare ogni retorica e “descrivere” il nostro tempo spietatamente nella sua abiezione, nel suo scempio più sgradevole. Succede, quando ‘Artista’ lo sei davvero e non devi ricorrere al consenso a buon mercato. A Veroli, con loro succede da sempre e sta succedendo di nuovo ora, in un momento molto particolare per il panorama ernico, con pressappochismi, approcci multitasking e benemerenze paracadutate dall’alto che stanno obiettivamente tarantolando l’ambiente. Spagnoli e Ricca parlano di tramonto come se fosse una ricchezza da restituire, come fosse un fertilizzante su cui far germogliare il seme di un’umanità rigenerata. Raccogliere con pazienza ogni particella di quel limo, riempirsene le mani con il fare di chi vuole spargerlo ai quattro venti. E in quella posizione restare come paralizzati perché l’uomo, assassino di se stesso, quel limo non lo vuole e ti leva contro un vento che inchioda. E’ qui la forza dell’arte dei due maestri, fare tanto rumore affinché quel crepuscolo lasci almeno che si intraveda la sagoma di te, e che quel passaggio temporale che conduce alla notte non sprofondi nella più impenetrabile oscurità, un’oscurità che sta trovando nuovi bardi che cercano suggello a vocazioni mai possedute ma contraffortate dalla produzione abnorme di chi l’arte la usa, ma non la vive.

Monia Lauroni