HOMEPAGE CULTURA Il western è morto? No, a Venezia è vivo

Il western è morto? No, a Venezia è vivo

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Jacques Audriard, vincitore A Cannes con Dheepan, arriva a Venezia ed è subito western. Ben lontani dalla rielaborazione del genere operata dai Fratelli Coen, qui siamo nel più classico racconto western. Tratto dall’omonimo romanzo del canadese Patrick deWitt, qui si parla della storia dei Fratelli Sisters (il fatto che due fratelli dalla pistola facile si chiamino sorelle scatena le speculazioni più immaginifiche). Ad ogni modo i Fratelli Sisters sono dei pistoleri al soldo di un affarista senza scrupoli chiamato Commodoro. Questi gli affida l’incarico di ritrovare un tizio che nasconde un segreto per trovare l’oro. La storia prosegue sul rapporto tra i due fratelli, sul loro passato, sul loro futuro. Ma queste introspezioni non fanno venire meno la loro abilità con le pistole e sul loro agire in sintonia come perfetti partners. Sullo sfondo di paesaggi classici del West, tra distese infinite, traversate a cavallo o dai carri delle carovane nella gold rush, la corsa dell’oro che spostò la frontiera verso Ovest. Nel percorso per intercettare il loro obiettivo, i fratelli incontrano anche la puttana dal cuore d’oro che li mette in guardia. Il loro inseguimento diventa anche una scoperta graduale della civiltà. Scoprono prima la pasta dentifricia, poi addirittura il water e l’acqua corrente in camera. Però poi il confronto con il loro ricercato e con il detective che ne seguiva le tracce e li ha guidati fino a lui, la voglia di farla finita in qualche modo, il far balenare davanti ai loro occhi l’utopia di una società diversa senza sfruttati né sfruttatori secondo le teorie dei falansteri di Fourier, il finale si apre ad un epilogo diverso, anche se ci sarà comunque un happy end che ricomporrà tutti gli aspetti della vita ”normale”. Trai migliori film finora visti in concorso, per molti in esso c’è La Coppa Volpi maschile John C. Reilly.

Alfredo Salomone