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A POFI PARROCO E SINDACO NELLE STRADE SILENZIOSE PER ALLONTANARE LA PAURA DI COVID

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 Guareschiana, surreale, commovente. A Pofi la reliquia di San Giovanni Paolo II passa silenziosa per le strade deserte. Un percorso di fede silente che riecheggia quello di Don Camillo e Peppone con il Cristo di legno per benedire l’argine del Grande Fiume durante l’alluvione del ‘51, su, al nord, in quello stesso nord dove oggi di Covid si muore a frotte e dove quello stesso Cristo, a Brescello, è stato esposto di nuovo. Nessun rumore, lenti anche i respiri. Passi silenti che strusciano all’asfalto. E’ il parroco a levarla verso il cielo. Solo il sindaco ad accompagnarla. A distanza l’uno dall’altro. Dalle finestre delle case preghiere mute, come se rompere quel silenzio potesse spezzare quel nastro di speranza. Una speranza tenera e luminosa, che commuove, addentrata in uno scenario metafisico, alienante, spettrale. Ci sono azioni che non possono essere né fotografate né dipinte, e nemmeno scritte. Rifiutano la precarietà di ogni messa a fuoco, di ogni traduzione e di ogni commento. La processione in solitaria di Pofi è stata una di quelle azioni che meglio narrano l’ora attuale. In solitudine è scesa sul paese la benedizione di don Giuseppe Said. L’Amen del sindaco Tommaso Ciccone è bastato per tutto il paese. Nessun Dio può rimanere indifferente di fronte a questi passaggi.

Monia Lauroni