Sarti e sarte di Veroli unitevi! Mancano le mascherine di protezione per i cittadini verolani? E allora ce le produrremo da soli. E’ in sintesi l’interessante proposta partita da Mario Catania, padre e presidente dell’ “Università Popolare di Veroli”. A lanciare l’appello lo stesso Catania sulla sua pagina social: “ Propongo – scrive – che dei volontari e delle volontarie (sarti e sarte), con l’aiuto del Comune, producano mascherine per gli abitanti di Veroli”. L’idea ha subito riscosso l’entusiasmo della popolazione ed i “io ci sto” di associazioni e singoli cittadini. Mario Catania, figlio adottivo della cittadina ernica, appena ieri rilancia “ L’Università Popolare è pronta a dare una mano per produrre, auto organizzandosi, le mascherine necessarie per gli abitanti di Veroli. Mobilitiamoci, associazione, parrocchie, volontarie e volontari, facciamoci aiutare dalle sarte e dai sarti, chiediamo al comune di comprare il tessuto adatto. Forza – chiosa con vigore – agiamo da leoni!”. Di sicuro Mario Catania non è il tipo che spreca il tempo ad autocompiangersi. Un po’ in ‘anticipo’ sulla condotta di una Veroli che ha da sempre avuto i suoi tempi. Risoluto e trascinatore, di quelli che parla poco, ma quando parla spiazza. Fatto sta che la proposta è piaciuta e anche tanto. E Veroli, lo dice la Storia, nel momento del bisogno non si è mai tirata indietro. Più Lupa che leonessa, ma poco conta. Naturalmente tutto dovrà svolgersi nel rispetto delle norme anti contagio, con i tessuti adatti, oggi quasi introvabili, e con il sostegno e l’approvazione imprescindibili dell’amministrazione verolana. C’è una luce che a Veroli non si spegne mai, ed è chiamata speranza.
Monia Lauroni
