Accompagnata dalle polemiche sul caso Roman Polanski/ Martell, presidente della Giuria, la 76^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è già al primo weekend. Dopo il botto iniziale di Martone che riporta in scena “Il Sindaco del Rione Sanità”, opera teatrale di Eduardo tra le più conosciute, siamo passati dai temi della violenza di Stato con il J’accuse di Polanski, che ripercorre la vicenda del caso Dreyfruss che divise la Francia nel passaggio tra l’800 e il 900, caratterizzato dalle forti tenzioni antisemite che attraversavano la Francia del tempo, seguito poi dal film “Seberg”, sull’attrice francese Jean Seberg. Dopo il successo di A bout de souffle, manifesto della nouvelle vague, l’attrice viene invitata a girare a Hollywood. Qui conosce Hamil Jamal, attivista per i diritti civili, e supporta il movimento e le sue iniziative. Ma questo la pose sotto il controllo della FBI, inserendola nel programma COINTELPRO, che controllava le persone sospette. Kristen Stewart interpreta benissimo l’attrice francese e il film riporta egregiamente l’atmosfera dell’epoca. Ma il capolavoro, per il regista Benedicte Andrews è ancora lontano.
Alfredo Salomone
