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venerdì, 19 Aprile 2024
HOMEPAGE CRONACA Ceccano, accusato di undici furti: tradito dal dna e dalle telecamere

Ceccano, accusato di undici furti: tradito dal dna e dalle telecamere

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È comparso davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia il ceccanese Pasquale Reffe arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri con l’accusa di aver messo a segno una serie di furti all’interno di alcune scuole e di attività commerciali nella parte alta della città. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe utilizzato lo stesso modus operandi: dopo aver forzato gli ingressi in alcuni casi rompendo le vetrine entrava nei locali ed arraffava ciò che trovava. Sempre piuttosto magro il bottino, spesso gli spiccioli e mai l’intero incasso, che i previdenti gestori avevano cura di non lasciare nelle casse.

Il ceccanese, a quel punto, si sarebbe diretto verso i distributori automatici per tentare di forzarli. A febbraio la svolta nelle indagini: ferito dai vetri della finestra della scuola di via Gaeta in cui era entrato, fermato dai carabinieri di Ceccano e tradito dall’esame del Dna sulle tracce di sangue e dalle telecamere di sorveglianza, il giovane in caserma aveva confessato di essere l’autore dei furti, affermando di aver agito sempre da solo.

Sulla scorta delle successive indagini, venerdì è stato raggiunto da un’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Frosinone Bracaglia Morante, in cui risulta accusato di undici furti pluriaggravati, tutti risalenti all’inizio del 2019. Nell’interrogatorio di ieri davanti al giudice, Reffe, pur riconoscendo le proprie responsabilità, ha scelto di avvalersi del diritto di non rispondere. Il giovane, difeso dall’avvocato Filippo Misserville, è ora ai domiciliari.

pm