HOMEPAGE CULTURA Cassino, Wittgenstein prigioniero a Caira: mostra e convegno

Cassino, Wittgenstein prigioniero a Caira: mostra e convegno

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Il Comune di Cassino e l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale non potevano lasciare nell’oblio uno degli eventi memorabili che hanno coinvolto il territorio al termine della Grande Guerra ed hanno, perciò, organizzato una giornata di studi e una mostra documentaria per celebrare, a distanza di un secolo, il ricordo dell’internamento di Ludwig Wittgenstein, una delle figure più illustri e rappresentative del pensiero filosofico contemporaneo,  nel campo di prigionia di Caira.

L’ubicazione e la costruzione del campo di prigionia si deve all’iniziativa dell’allora sindaco Caio Fuzio Pinchera e all’interessamento del sottosegretario all’Agricoltura, Achille Visocchi, che a partire dal 1917, orientarono la scelta del territorio cassinate – lungo la strada di collegamento tra la città e la frazione di Caira –  per l’internamento dei militari dell’esercito austro-ungarico, da adibire ad opere di rimboschimento e di bonifica. Il campo di Caira, durante i lavori della conferenza di pace di Parigi, giunse ad ospitare, tra soldati di leva e ufficiali, fino a 35.000 prigionieri, all’incirca il triplo della popolazione residente nel cassinate.

Il tenente Ludwig Wittgenstein, dopo la disfatta dell’esercito austro-ungarico sul fronte italiano, fu fatto prigioniero il 3 novembre del 1918; dopo qualche settimana trascorsa a Treviso, fu inviato nel campo di prigionia di Cassino dove rimase fino alla fine di agosto del 1919. Come riferisce il commilitone Franz Parak (Wittgenstein prigioniero a Cassino, Armando, Roma, 1978), il filosofo aveva nello zaino, insieme all’esposizione e commento dei Vangeli di Lev Tolstoj, il manoscritto dell’opera che egli stesso definisce –  in una lettera a Russell del 12.6.1919 –  “il lavoro di un’intera vita”: la Logisch-philosophische Abhandlung, che verrà pubblicata solo nel 1922, dopo interminabili traversie editoriali, col titolo di Tractatus logico-philosophicus, e che costituisce l’unica opera pubblicata in vita dal filosofo viennese. Nel gruppo di lettere spedite da Cassino a Bertrand Russell – che fu guida spirituale e amico fraterno di Wittgenstein –  sono tratteggiati alcuni nodi problematici del Tractatus, in riferimento al simbolismo logico e alla struttura del linguaggio, che sono stati poi affrontati e sviluppati dagli interpreti più rappresentativi del pensiero europeo e nordamericano, in una sterminata bibliografia critica.

La giornata di martedì 29 ottobre 2019, presso la Sala Restagno del Comune di Cassino, con inizio alle ore 10, dopo i saluti del Sindaco di Cassino, del Magnifico Rettore, del Direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia e della Pro Rettrice per la Diffusione della Cultura e della Conoscenza dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale, si articolerà con tre interventi di Marco De Nicolò, Fausto Pellecchia e Micaela Latini, al termine dei quali verrà inaugurata la mostra documentaria sul campo di prigionia di Caira, a cura del Laboratorio “Tempo, Spazio, Strutture” del Dipartimento di Lettere e Filosofia e di SCIRE-Delega per la diffusione della Cultura e della Conoscenza dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale, con la collaborazione del Centro di Documentazione Studi Cassinati-Onlus. La mostra, che sarà illustrata da Gaetano De Angelis Curtis, rimarrà aperta al pubblico fino al 4 novembre 2019.

I lavori riprenderanno con le relazioni dei prof. Paolo Virno (Università degli Studi di Roma Tre), Massimo De Carolis (Università degli Studi di Salerno) e Gennaro Auletta (Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale), i quali si soffermeranno su alcuni aspetti esemplari del complesso itinerario intellettuale di Ludwig Wittgenstein.