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Alatri – Borrelli: Serve più collaborazione tra opposizione e maggioranza per il bene collettivo

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere Gianluca Borrelli.

“L’altro giorno leggo un quotidiano e trovo in una facciata della cronaca cittadina di Alatri dei buoni propositi; nell’altra la realtà dei fatti. Nell’articolo si parla di assistenza domiciliare, telesoccorso, inclusione sociale e disagio psichico, tanti buoni propositi.
Nell’altra l’arrivo dei Ris in via Sardegna.
Alla luce di quanto accaduto nell’ultimo anno credo sia evidente che il nostro tessuto sociale è strappato, abbiamo un po’ tutti perso il senso del vivere in comunità. Crediamo di conoscere chi abbiamo vicino, ma in realtà non sappiamo nulla.
A questo punto voglio fare un discorso complessivo e aprire seriamente una trattativa con la maggioranza.
Faccio una premessa doverosa: non credo che quanto sia accaduto nell’ultimo anno sia responsabilità di un singolo e nello specifico mi riferisco al nostro Assessore ai Servizi Sociali, poiché credo con sincerità che sarebbe potuto accadere a chiunque e, probabilmente, anche a me.
Il mio dunque non è un attacco, ma un invito a collaborare tutti, nessuno escluso. Sono, con orgoglio, amministratore di questa Città e sono certo di poter dare il mio contributo alla causa. Come credo che lo sia tutta l’opposizione e tutto il Consiglio Comunale.
A tal proposito chiedo di allargare la Commissione Servizi Sociali ai Capigruppo ed iniziare a riunirci periodicamente, magari con cadenza mensile, coinvolgendo tutti i soggetti presenti sul territorio. Mi riferisco nello specifico ai Carabinieri, alla Polizia Locale alle scuole, alle associazioni che operano sul nostro territorio, alle parrocchie stesse.
Portare in Commissione anche le segnalazioni dei cittadini. Individuare per tempo quelle situazioni che meritano attenzione e trattare i casi uno alla volta e, soprattutto, trattarli tutti.
Un supporto ai Servizi Sociali per aiutarli a svolgere il loro delicato compito. Qualcosa fino ad ora è stato sottovalutato. Mi riferisco al fatto che aspettare che il cittadino vada a bussare al palazzo per aiutarlo non basta. Dobbiamo intervenire prima, perchè su dieci persone che hanno bisogno solo cinque vanno a bussare.
Le altre cinque restano sole con i loro problemi, nascoste dietro al loro legittimo senso di dignità. Sono quelle che ci siamo perse e a loro va indirizzato il nostro primo aiuto. Non più in attesa ma alla ricerca, il Comune deve aiutare senza aspettare che si richieda. Mi rivolgo all’Amministrazione e alla Città, ognuno faccia il suo: cambiamo passo tutti insieme”.