Il Comune di Alatri dispone di molti ettari di terreno incolto, sparso su tutto il territorio.
Nonostante si tratti di una risorsa preziosa, capace di apportare lavoro e ricchezza, oggi è invece fonte di costi di manutenzione e di degrado.
Molti coltiverebbero volentieri un orto per sé, o sarebbero disposti a costituire un’impresa agricola per la coltivazione di appezzamenti più grandi, sia per il bisogno di un ritorno alla genuinità, sia – spesso – per uno stringente bisogno economico.
Propongo pertanto alla prossima amministrazione di concedere a rotazione e in comodato gratuito a cittadini e imprese agricole i terreni incolti del Comune, senza complicazioni, a zero burocrazia e con l’unico vincolo di impiantarvi produzioni biologiche e di mantenere perfettamente in ordine il lotto assegnato.
L’irrigazione verrà garantita da cisterne di raccolta dell’acqua piovana realizzate direttamente dai concessionari.
A supporto dell’iniziativa deve esserci un’indispensabile formazione alla coltivazione, anch’essa possibilmente gratuita.
In questo molti cittadini trarrebbero un grande beneficio dai terreni che – faccio notare – sono comunque patrimonio della collettività, ne trarrebbero un reddito e, non ultimo, garantirebbero alle proprie famiglie e ai propri clienti prodotti naturali e genuini.
Il Comune, da parte sua, migliorerebbe il decoro e la sicurezza del territorio e la qualità della vita dei suoi cittadini.
Tutto questo a costo zero per il Comune e con aumento del reddito e della qualità della vita per i cittadini.
C’è qualche speranza che chi si candida a governare Alatri rifletta un po’ su questa proposta?
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Maurizio Minnucci