HOMEPAGE POLITICA Alatri – Le tentazioni e le insinuazioni del sindaco Morini, nota della...

Alatri – Le tentazioni e le insinuazioni del sindaco Morini, nota della lista di opposizione “Alatri in comune” dopo il consiglio di oggi

717
CONDIVIDI

Il sindaco Morini non sa resistere alle tentazioni e, per replicare alle contestazioni più o meno dure dei consiglieri dell’opposizione, si lascia prendere la mano – questa la nota del consigliere comunale Tarcisio Tarquini dopo il consiglio comunale di oggi – “Il sindaco Morini a un certo punto, non ce la fa più a trattenersi e comincia a insinuare, alludere, a dire e non dire per colpire non l’operato del “nemico” del momento ma la sua integrità, la correttezza della sua condotta, la liceità dei suoi atti.


 

È un copione che si ripete, con intensità e gravità diverse a seconda della rilevanza del fatto.

È accaduto ai miei danni, in numerose occasioni – come quando lasciò intendere che gli autori dell’incendio, della primavera di un anno fa, dell’edificio dell’ex Ipab Rodilossi fossero gli stessi che politicamente – con me e come me – avevano sollevato il problema dello stato di abbandono di quell’immobile (che peraltro è ancora in quello stato). È accaduto oggi, quasi a conclusione del Consiglio comunale, ai danni di Antonello Iannarilli e Enrico Pavia da lui accusati di aver stipulato un contratto sbagliato sulla nettezza urbana (fin qui si tratta di una critica perfettamente lecita, anche se da discutere), ma di averlo fatto – ha suggerito, con insistita insinuazione – per qualche oscuro tornaconto. Per rincarare la dose, Morini ha proseguito parlando della risoluzione del contratto con l’azienda che gestiva la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prima dell’impresa che lo ha in affidamento oggi, dopo aver vinto l’appalto voluto dalla Giunta Magliocca, assessore al ramo Pavia in un esecutivo ispirato esternamente da Iannarilli, allora occupato in altro ruolo politico e istituzionale.

Come se non ce ne fosse stato già abbastanza e d’avanzo, il sindaco ha anche aggiunto che – sempre ai tempi di Magliocca – una cooperativa, creditrice del comune, si era vista procrastinare maliziosamente il pagamento delle prestazioni effettuate, non per problemi di cassa ma perché così, costretta al fallimento e a rinunciare all’incarico, lasciasse libero il campo a un concorrente.

Tutto questo Morini lo ha detto in Consiglio comunale, in seduta pubblica e parlando dal suo scranno di sindaco, non dentro un bar con gli amici, con ammiccamenti, forzature di tono, puntini sospensivi, del tipo “voi capite cosa intendo dire”.

Non credo che questo sia normale e non penso che debba essere lasciato passare sotto silenzio.

Morini ha l’obbligo, quando si tratta non di chiacchiere private ma di fatti e azioni di rilevanza pubblica, di esprimere e motivare le sue accuse esplicitamente. Ne ha il dovere e noi stessi, consiglieri comunali, abbiamo il dovere di pretendere da lui chiarezza, per l’onorabilità di tutti. Per questa ragione, ho chiesto al Presidente del Consiglio comunale, Fausto Lisi, di inviare alla Procura della Repubblica la registrazione dell’intervento di Morini con le sue dichiarazioni accusatorie. Perché, ove lo ritengano, i magistrati possano chiederne ragione a chi le ha espresse, accertare se esse contengano una “notitia criminis”, verificarne, nel caso, la fondatezza”.