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Calcio – Serie B, Ivan Lanni, il portiere alatrense dell’Ascoli che domenica a Frosinone vivrà una giornata speciale

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Sarà una domenica speciale quella prossima per Ivan Lanni, al terzo anno a difesa della porta dell’Ascoli Picchio. Il suo Ascoli affronterà al Matusa il Frosinone e per il numero uno dell’Ascoli, nativo di Alatri, comune di quasi 30.000 abitanti in provincia di Frosinone, sarà come “scontrarsi” quindi con il suo passato. Queste le parole rilasciate al sito internet della società dell’Ascoli Picchio 1898: “Questa è per me una settimana diversa dalle altre perché è obiettivamente una gara particolare, ci sarà la mia famiglia al gran completo, mamma Rossana, papà Roberto, la mia ragazza Veronica, mio fratello, parenti e amici, alcuni dei quali anche tifosi del Frosinone. Sono tornato a casa per questi tre giorni di vacanza ma non voglio vedere nessuno” – scherza Ivan – “Immagino gli sfottò, qualche amico ha già iniziato… preparerò la partita come tutte le altre concentrato sul lavoro di squadra piuttosto che sull’importanza che ha per me la gara”. Lanni racconta poi dei suoi inizi da portiere in presenza di suo nipote Daniele, 6 anni e prossimo ad iscriversi ad una scuola calcio del posto, ovviamente come portiere, seguendo la strada dello zio Ivan e una “tradizione” o casualità che fa di Alatri il luogo che ha “sfornato” tanti portieri, Iannarilli, Benassi, Mangiapelo: “E’ vero, siamo tanti, ma penso sia una casualità o forse sarà merito delle mamme di Alatri e dell’aria buona che c’è qui. Ho iniziato a giocare a Veroli all’età di sei anni; a dieci anni fu l’allenatore Santacaterina a notarmi e a portarmi a Frosinone, iniziai con gli Esordienti e restai lì fino a 13 anni, al mattino andavo a scuola a Frosinone, al pomeriggio mi allenavo e la sera tornavo in famiglia ad Alatri; con me c’erano anche alcuni compagni di scuola e quindi era tutto più semplice. All’età di 13 anni feci un provino con la Roma, Bruno Conti mi chiamò e la vidi come la grande occasione anche se a quell’età non ti rendi conto che quello che ti piace fare può diventare un lavoro. Il primo anno avevo come preparatore Valenti, l’anno successivo Filippi, che ora allena Buffon alla Juventus e il terzo anno Franco Superchi, l’ex calciatore di Fiorentina e Roma. Non ho nessun rimpianto, sono contento delle scelte e del percorso fatti finora e poi a casa mia tifano tutti Roma, come me”. Una partita quella di domenica che, al di là dei ricordi, rappresenta per l’Ascoli una sfida che può allungare la striscia positiva di tre partite: “Dovremo essere bravi a replicare la partita che abbiamo giocato a Carpi” – ha proseguito Lanni – “Dietro avremo il nostro bel da fare con Ciofani e Dionisi; in generale il Frosinone è squadra forte, è sceso dalla Serie A confermando gran parte dell’organico, ci sono tanti calciatori da tenere d’occhio, Soddimo e altri. Dovremo mettere in campo massima attenzione, essere reattivi su ogni palla, insomma ci aspetta anche al “Matusa” una “guerra. Il Frosinone vuole tornare subito in massima serie, noi siamo in linea con il nostro obiettivo salvezza; dispiace per le prime partite in cui avremmo potuto fare più punti e invece siamo tornati a casa con poco o niente”. E’ tutto quasi pronto e Lanni si appresta a vivere quindi la sua domenica “speciale” al Matusa.

Massimo Papitto